“Antiche genti di Pisa: le necropoli di Porta a Lucca” è il titolo del progetto diretto dal professor Gino Fornaciari e finanziato quest’anno dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa. Fornaciari, ordinario di Storia della medicina alla facoltà di Medicina e chirurgia, è internazionalmente riconosciuto come uno dei padri fondatori di una disciplina recente e affascinante, che è la Paleopatologia, cioè lo studio dei corpi umani antichi.
Il progetto si inserisce nell’intervento di scavo, restauro e studio antropologico condotto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana sotto la direzione della dottoressa Emanuela Paribeni.
L’area esplorata, situata tra via Marche e via Abba, ha rivelato una necropoli tardo romana, comprendente sepolture in grandi anfore, in fosse e con copertura di laterizi "alla cappuccina". Il numero degli individui recuperati è molto elevato e, pertanto, molto rappresentativo di un campione di popolazione della Pisa di età tardoantica. La destinazione cimiteriale di questa zona, di là dal corso dell’Auser, in realtà ha un precedente in epoca assai più remota: infatti sotto la necropoli di tombe del III-V secolo d.C., è stata localizzata una seconda area cimiteriale di ben 14 secoli più antica. La necropoli si estende molto probabilmente oltre i confini di proprietà e documenta l’origine etrusca della comunità pisana della prima età del Ferro. La straordinaria importanza di entrambe le necropoli richiede di mettere in atto tutte le più avanzate tecniche della ricerca antropologica sia per i numerosi individui inumati sia per quelli cremati.
Un importante contributo operativo al progetto viene dal Museo di Storia Naturale e del Territorio di Calci, presso il quale vi è uno dei laboratori del professor Fornaciari, il cui direttore, Walter Landini, si è dichiarato disponibile ad accogliere le casse che contengono i cinerari della necropoli etrusca per il tempo dello studio.
Il progetto si avvarrà di tecnologie avanzate, focalizzando l’attenzione anche sugli aspetti di paleonutrizione e di paleogenetica, le cui analisi molecolari saranno eseguite a cura della Divisione di Anatomia Patologica e Diagnostica Molecolare ed Ultrastrutturale dell’Università di Pisa.
Il progetto è stato presentato e illustrato martedì 22 Maggio, nell’Aula Magna Nuova della Sapienza. Dopo il saluto del prorettore vicario, Lucia Tomasi Tongiorgi, sono intervenuti Emanuela Paribeni, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e direttore dello scavo, con una relazione dal titolo “Lo scavo archeologico”; Gino Fornaciari, della divisione di Paleopatologia e direttore del progetto, con la relazione “Lo studio paleopatologico”; Generoso Bevilacqua, della divisione di Anatomia patologica e diagnostica molecolare ed ultrastrutturale, su “Lo studio molecolare”. Subito dopo, hanno preso la parola Cosimo Bracci Torsi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa; Walter Landini, direttore del museo di Storia naturale e del territorio di Calci; Luigi Murri, preside della facoltà di Medicina e chirurgia.

fig. 1 Un momento della Presentazione

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fig.2 Una sepoltura della necropoli

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